Villains
LTD
#42
THE
LIVING DAYLIGHTS
Denver, Colorado
Un uomo e una donna escono da un discount, con parecchie borse della spesa in mano. Curiosamente, la donna dalla coda di cavallo ne sta portando il triplo dell’uomo asiatico grande e grosso.
Forse per questo, la loro presenza è notata da una casalinga che altrimenti non si sarebbe mai accorta di loro. Invece, osserva molto attentamente il volto della donna. Sembra realizzare qualcosa, poi estrae il cellulare dalla borsetta e compone in fretta un particolare numero verde.
-Pronto? Credo di aver appena visto una super-criminale.
Ignari di ciò che sta accadendo alle loro spalle, l’uomo e la donna si avvicinano ad un vicolo buio. Non hanno scambiato più di due parole da quando sono usciti dal discount. L’unica volta in cui la donna ha qualcosa da dire è quando un giovane teppista le si para davanti, puntandole addosso una pistola e minacciando:
-Fuori la grana, bella!
-Oh, per favore – sbuffa la donna – Non lo dicono più nemmeno nei film.
-E’ una rapina, vero ? Sta davvero cercando di rapinarci !? – si sorprende il suo compagno di viaggio.
-Lo spero per lui. Hey, non avevi intenzione di violentarmi, vero ?
-Sono io quello che deve parlare, qui! Ora basta chiacchiere e fuori i soldi ! – si arrabbia il delinquente, agitando la pistola per far capire che fa sul serio.
-Lasciamelo ripetere – risponde la donna, dando un calcio al muro senza lasciar cadere le borse. Il suo assalitore resta sorpreso per la velocità del calcio e per il fatto che il piede affonda fino alla caviglia nei mattoni, prima che lei lo ritragga senza scomporsi troppo.
Il teppista resta a bocca aperta, lasciando cadere la pistola. La donna la colpisce prima che arrivi a terra, sollevando una gamba per calciarla verso l’alto. Il ragazzo segue la traiettoria della pistola che continua a salire, e salire, e salire...
-Allora, cos’è che volevi fare ?
Il ragazzo si fa da parte, balbettando:
-N-niente...il vicolo è tutto...tutto vostro...
-Non ci servirà per molto – risponde l’asiatico, cambiando forma: il suo corpo si ricopre di scaglie verdi, e Slim Snake entra nel portale di teletrasporto nascosto tra le ombre.
-Occhio alla testa – dice Pathfinder, prima di entrare nel portale.
Quando la pistola ricade a terra passando ad un centimetro dal suo naso, il teppista capisce due cose: che dovrà cambiare zona, e soprattutto cambiarsi i pantaloni.
Terra Selvaggia,
Antartide
Sede centrale della Villains LTD
Miss Link sta rimettendo in sesto il sistema nervoso del Global Interlink Network, l’avanzatissima rete di comunicazioni che è la sua più grande creazione. Dopo la sua distruzione da parte del Flagello Nero non è stato semplice ricostruire tutto, specialmente dato che l’interesse di DeCeyt si è ormai spostato su altri progetti.
Le sue speranze che il GIN sia ancora utile sono giustificate dall’attivazione automatica di un sistema di registrazione, che riporta una conversazione registrata pochi minuti prima e salvata grazie al riconoscimento di alcune parole chiave.
-Federal Bureau of Super-Human Affairs, come posso aiutarla ?
-Pronto? Credo di aver
appena visto una super-criminale.
-E’ in corso qualche
crimine?
-No, ma sono sicura
che sia quella della Villains LTD. C’è una taglia,
vero?
-GIN, quali sono le coordinate da cui è stata fatta la chiamata? – chiede Link.
Dead Creek, Colorado
La città è abbandonata da un centinaio d’anni, da quando la miniera che ne aveva causato la costruzione aveva smesso di essere utilizzabile. Una vera e propria città fantasma, ormai in rovina e dimenticata da tutti: il luogo perfetto per nascondersi.
Ciò che resta della Villains LTD si è trasferita temporaneamente in una delle case diroccate, riscaldata da una piccola stufa a gas e male illuminata da una sola lampadina.
Mentre Slim Snake e Pathfinder attraversano il portale di teletrasporto con i viveri che hanno comprato a Denver (con i soldi rubati subito prima di trasferirsi qui), Eclisse e Shades controllano a vista lo strano visitatore che ha suggerito questo nascondiglio.
L’agente Zero, il cui volto è reso completamente irriconoscibile da uno strano effetto pixelato, siede a gambe incrociate su una sedia per metà marcita. Di fronte a lui, Switch tiene d’occhio la pistola sul tavolo a cui è appoggiato.
-Diciamo che credo alla tua storia, “Zero”, e che non sei una spia di DeCeyt o dell’FBSA. Perché dovremmo fidarci di te ?
-Non ne avete nessun motivo – risponde Zero, la voce alterata elettronicamente – Potrei benissimo essere davvero una spia, oppure questa potrebbe essere un’elaborata trappola per catturarvi tutti. In effetti, se fossi al vostro posto probabilmente avrei già ucciso qualcuno di così sospetto.
-Credi di essere furbo, vero ? Probabilmente pensi di poterci manipolare come ti pare e piace.
-Sarei sorpreso del contrario: DeCeyt lo ha fatto per anni.
Improvvisamente, Switch afferra la pistola e la punta sulla fronte dell’agente Zero, che non sembra preoccuparsene troppo.
-Conosco il tuo profilo psicologico, Freeman. Non sei capace di uccidere a sangue freddo.
-Sarei felice di prendere il suo posto – interviene Shades.
-No, tu ti stai divertendo troppo. Eclisse e Slim Snake aspettano di vedere che cosa decidete voialtri, e Pathfinder sta cercando di decidere se è il caso di calmare Switch ed allontanarlo. Vi piace mantenere l’illusione di essere pazzi psicotici, ma in realtà non siete i tizi da azioni avventate. Potrei darti un pugno in faccia e ne uscirei senza un graffio.
-Mi piace questo tizio – commenta Shades.
-Chi sei ? Che cosa vuoi da noi ? - chiede Switch.
Zero si alza in piedi, e come aveva previsto nessuno fa niente per trattenerlo. Cammina avanti e indietro, gesticolando mentre parla: anche le sue braccia, visibili perché le maniche sono state arrotolate all’altezza del gomito, sono coperte dallo stesso effetto pixel.
-Non credo siate in grado di apprezzare che cosa ha fatto DeCeyt con voi. Ha preso un gruppo di sbandati, perdenti e psicopatici e gli ha dato una missione, uno scopo, un’identità. E’ riuscito a rendervi creta nelle sue mani, e con voi è riuscito a fare cose altrimenti impensabili. Vi ha scagliato contro organizzazioni criminali che abbiamo cercato per decenni di sbaragliare, e voi siete riusciti a spazzarle via con estrema facilità. Posso non essere d’accordo con l’uso che ha fatto, ma il genio di quell’uomo è sbalorditivo.
-“Abbiamo” ? Per chi lavori ? – chiede Eclisse.
-Strategic Hazard Intervention, Espionage Logistics Directorate– è la risposta.
La prima reazione dei presenti è di sorpresa; la seconda è di prepararsi ad una inevitabile battaglia e ad una possibile ritirata strategica.
-Lavori per lo SHIELD e dovremmo fidarci di te !? – è la domanda incredula di Switch.
-Perché no ? Loro non sanno neanche che sono qui, del resto.
Eliveicolo
In volo sopra
Washington, DC
Nick Fury morde il proprio sigaro, chiedendo a denti stretti:
-Che cosa hai detto ?
-Ti ho chiesto che cos’è la Nebbia di Guerra.
Nick osserva l’immagine olografica di Natasha Romanoff, che gli sta parlando da una cabina telefonica di New York City. Decine di sensori si accertano della sua vera identità: anche se si conoscono ed hanno lavorato insieme per anni, non si può mai essere veramente sicuri in questo campo.
-Potrei risponderti solo se tu avessi un’autorizzazione di livello dieci, Natasha. Come fai a conoscere la Nebbia ?
-Sono stata avvicinata da uno strano tizio che si fa chiamare “agente Zero”...una vecchia conoscenza ?
-Mai sentito nominare.
-Se sei peggiorato
così tanto dovrò accettare l’invito alla prossima partita a poker, Nick. Zero
sapeva che cosa stava per succedere al processo Dran;
sapeva che ero la persona migliore per evitare che la situazione degenerasse.
Sapeva anche della Nebbia di Guerra, ed ha accennato ai “Guardiani”. Ne hai mai
sentito parlare ?
La risposta di Nick Fury non sarebbe adatta alle orecchie di una signora. Raramente Natasha lo ha sentito imprecare così.
-Lo prenderò come un
sì.
-Lo hai visto in faccia ? Ti ha detto quali sono le sue intenzioni ? Pensi di poterlo riconoscere ?
-Che è successo al Nick Fury che sa tutto di tutti ?
-Ultimamente ci sono state parecchie segnalazioni di operazioni SHIELD non autorizzate. All’inizio credevo che si trattasse di un’organizzazione rivale, i cui uomini si spacciavano per agenti SHIELD... ma sembra che si tratti veramente dei nostri, Natasha. Una cellula deviata; si fanno chiamare i Guardiani, e finora non abbiamo altro che voci su di loro.
-Da come ne ha
parlato, Zero dev’essere il loro leader. O quantomeno
si considera tale; purtroppo, con quel congegno era impossibile
identificarlo...
Nick Fury batte un pugno sul tavolo e sbraita a gran voce:
-Dugan !!! Muovi quelle chiappe e vai subito al bunker 42 !!! E prepara un bel po’ di lettere di licenziamento !!!
-Nick, che sta succedendo ? Cos’è la Nebbia di Guerra ?
-Il più perfetto dispositivo di dissimulazione mai creato – risponde l’eroe di guerra sbuffando fumo – Trasmette informazioni su una gran quantità di frequenze, comprese quelle che hanno effetto sul cervello umano. Può ingannare pressoché qualsiasi dispositivo di rilevamento che conosciamo...in definitiva, può rendere chiunque la spia perfetta.
-E quanti di questi dispositivi possiede lo SHIELD ?
-Soltanto uno, perché nessuno degli altri ha mai funzionato. In effetti, i nostri scienziati non hanno ancora capito come riprodurre i risultati...ma le ricerche sono state abbandonate, perché si riteneva che la Nebbia di Guerra fosse pressoché inutile.
-Stai scherzando, vero ? Le applicazioni di una cosa del genere...
-Quelle frequenze sono letali per chi si trova all’interno del campo, Natasha. Impedisce anche il funzionamento ai sistemi informatici, quindi neanche un LMD o un robot potrebbe usarlo...se questo Zero lo ha rubato ed ha trovato un modo per neutralizzarne gli effetti nocivi, potrebbe essere completamente irrintracciabile.
-C’è di peggio, Nick.
Se la Villains LTD mettesse le mani su una tecnologia
del genere, perderemmo qualsiasi possibilità di catturarli.
Dead Creek, Colorado
Nel mezzo della città fantasma, due donne appaiono in un lampo di luce dorata. Insomnia imbraccia il fucile e si guarda attorno, pronta a sparare a qualsiasi cosa si muova: nonostante porti ancora gli occhiali da sole a notte fonda, potrebbe colpire un bersaglio a centinaia di metri di distanza.
Miss Link alza una mano, che si illumina come un piccolo lampione.
-Dovremmo essere vicini – dice – Il portale di Switch conduceva in questa città.
-Come fai a sapere che non si sono fermati qui per ripartire subito dopo ? – chiede Insomnia.
-Posso vedere i collegamenti causali, ricordi ? Avverto un forte collegamento tra questo posto ed il punto dell’avvistamento, a Denver.
-Piuttosto conveniente che questa tua abilità salti fuori soltanto ora che non abbiamo più Pathfinder, Link...
-Non è così semplice come lo faccio sembrare – si scusa la segretaria – Perché funzioni ho bisogno di un punto di partenza, e la pista deve essere calda. Inoltre, questo trucco mi costa parecchia energia: non credo di poterlo rifare prima di diversi mesi.
-Comunque, è troppo conveniente – obietta l’assassina, per poi chiedere: -Da che parte andiamo ?
-Oh già, dimenticavo: non posso circoscrivere di più il campo, quindi potrebbero essere anche a chilometri di distanza.
-Il tuo potere fa schifo, Link.
-Credevo fosse troppo “conveniente”...
-Anche io conosco qualche trucchetto – risponde Insomnia sollevando gli occhiali da sole, aguzzando lo sguardo e guardandosi attorno – Posso vedere fino all’infrarosso, anche se è piuttosto faticoso. Ho appena visto una fonte di calore, a trecento metri in quella direzione...l’unica in tutta la città. Penso che abbiamo trovato i nostri bersagli.
Switch abbassa la pistola, mentre i suoi compagni d’avventura sono ancora pronti a saltare addosso all’agente Zero al primo momento disponibile.
-Vediamo se ho capito. Fai parte di una cellula deviata dello SHIELD, e non hai intenzione di catturarci perché vorresti usarci per tenere sotto controllo gli altri criminali ed i super-eroi.
-Esattamente. Qualcuno deve sorvegliare i sorveglianti, dopotutto.
-Ma chi sorveglia chi sorveglia i sorveglianti ? – chiede Eclisse.
-Io – è la risposta di Zero – Rendetevi conto che sono la vostra ultima speranza. DeCeyt vi vuole morti; il Flagello Nero vi vuole morti; lo SHIELD...
-Il Flagello Nero è ancora vivo !? – si sorprende Pathfinder.
-Lo SHIELD vuole catturarvi – prosegue imperterrito Zero – Il governo vuole catturarvi, i Vendicatori vogliono catturarvi, e gli altri criminali o vogliono uccidervi o vogliono incassare la vostra taglia, o magari tutte e due le cose. Al momento, io sono l’unica persona sulla faccia del pianeta che vi possa offrire una via d’uscita che non comprenda la prigione o la morte.
-In altre parole, quanto offri ? – chiede Switch.
-Non dirmi che ti fidi di questo tizio ! Non sappiamo neanche chi è ! – protesta Pathfinder.
-E’ qualcuno con una proposta interessante, che non vuole ucciderci né arrestarci...io dico di starlo a sentire – risponde Eclisse.
-Sa troppo di noi, secondo me lavora per DeCeyt. Per quel che ne sappiamo, potrebbe essere DeCeyt camuffato ! Io non ci sto – mette in chiaro Slim Snake.
-Mi piace il suo stile. E’ assurdamente pericoloso: per me va bene – risponde Shades.
-Tre voti per il sì, tre per il no...affare fatto, Zero.
-Hey, da quando siamo una democrazia !? – protesta Pathfinder.
-Non lo siamo. Si fa così perché l’ho deciso io – risponde Switch.
-Secondo me è veramente una pessima... – inizia a rispondere Pathfinder, per poi fermarsi. Si guarda attorno, concentrandosi su qualcosa all’esterno, come se avesse appena sentito un rumore che nessuno degli altri presenti è in grado di riconoscere.
-Che c’è, ‘Finder ?
-Non siamo soli – risponde la mutante.
A centinaia di metri dalla casa, Insomnia sta osservando Switch nel proprio mirino. Basterebbe premere il grilletto e nella sua testa si ritroverebbe un bel proiettile...ma da un secondo all’altro, non c’è più nessuno. E qualcosa di metallico è appoggiato alla sua nuca.
-Quanto stupido credi che sia, Insomnia ? – chiede. Si è teleportato alle sue spalle non appena Pathfinder gli ha indicato la posizione dell’assassina.
-Non fare stronzate, Freeman. Voglio unirmi alla ribellione – risponde Insomnia lasciando cadere il fucile ed alzando le mani.
-Che cosa !? – si meraviglia il teleporta.
-Che cosa !? – si meraviglia Miss Link.
-Non ti credo. E’ tutto un trucco di DeCeyt – risponde Switch.
-Freeman, sei sempre il solito idiota – replica Insomnia, abbassandosi di scatto. E’ talmente veloce che lo sparo di Switch la manca completamente; prima che lui possa scomparire, gli afferra il braccio e lo costringe a ruotarlo in modo innaturale ma non troppo doloroso.
Miss Link sta per esultare, quando Insomnia strappa l’arma all’ex compagno di squadra e la usa per sparare un colpo in mezzo agli occhi della segretaria...ma il proiettile rimbalza a pochi millimetri dal suo volto.
-Campo di forza. Merda – è la sua reazione.
Entrambe le mani di Link si illuminano, e nel suo volto finora impassibile compare la rabbia.
-Questo è alto tradimento – risponde, rilasciando una scarica di luce dritta negli occhi di Switch, accecandolo temporaneamente. Insomnia recupera il pugnale agganciato alla coscia e lo lancia verso l’avversaria, che lo afferra durante il volo molto prima di essere colpita.
-Il mio potere fa schifo, eh ? – ricorda, assalendo Insomnia mentre questa si prepara ad un combattimento corpo-a-corpo. Normalmente sarebbe uno scontro assolutamente impari, ma Link carica di energia il coltello e lo lancia in una direzione apparentemente casuale.
Come poteva capitare con una possibilità su un milione, il coltello colpisce il mantello verde di Insomnia ancorandolo al suolo, e facendole perdere l’equilibrio nel momento peggiore. Sfruttando il suo movimento e la sua posizione, Link la colpisce in faccia con una ginocchiata abbastanza forte da romperle il naso.
L’assassina cade per il dolore, ricevendo un calcio sui denti. Link batte a terra una delle scarpe, ed il tacco a spillo diventa un vero e proprio bisturi che si prepara ad affondare nell’addome di Insomnia. Una mano esce dall’ombra della donna, afferrando il piede di Link e facendola cadere a terra.
Lentamente, Shades prende consistenza davanti a lei.
-Link. Stavo giusto aspettando una scusa per ucciderti.
-Lo stesso vale per me – risponde la segretaria, le cui mani si illuminano ancora di più. Mentre si rimette in sesto i lunghi capelli biondi, riesce a non farsi vedere mentre preme un pulsante nascosto in uno degli orecchini.
Terra Selvaggia,
Antartide
Sede centrale della Villains LTD
Arthur Parks, alias il Laser Vivente, sbadiglia. E’ nella propria forma umana da più di ventiquattro ore, durante le quali ha lavorato ininterrottamente al nuovo progetto di DeCeyt...pur non sapendo con precisione che cosa debba essere il prodotto finale.
DeCeyt continua a lavorare insieme all’Uomo Radioattivo; forse la Chiave dello Zodiaco del primo e le energie radioattive del secondo gli permettono di lavorare senza sosta, ma lui ha bisogno di riposarsi di tanto in tanto.
Aveva sentito parlare del lavoro dell’Uomo Radioattivo, e sapeva che DeCeyt era un genio, ma non credeva davvero possibile costruire una cosa del genere. E continua a chiedersi a che cosa possa servire: da quello che è riuscito a capire, l’apparecchio dovrebbe sfruttare l’intera rete satellitare terrestre per trasmettere un segnale elettromagnetico estremamente preciso. Forse è una qualche super-arma per minacciare il mondo e chiedere un riscatto ? Difficile, il segnale non sarebbe così potente da fare dei veri e propri danni.
Poi uno degli schermi inizia ad emettere un allarme che il Laser non ha mai sentito prima, la prima cosa ad attirare l’attenzione di DeCeyt da ore a questa parte.
-Signor Parks – ordina senza nemmeno distogliere lo sguardo dal dispositivo – Si rechi all’ultima posizione conosciuta di Miss Link.
-Uh? Certo, boss. Cosa devo fare, una volta lì ?
-Avevo incaricato miss Link e miss Insomnia di individuare i traditori.
-Oh, capisco...vuole che confermi la loro posizione ?
-No, signor Parks, voglio che li uccida tutti.
Dead Creek, Colorado
Per un istante c’è solo silenzio, ed il vento gelido che spazza la città fantasma. Shades è ancora più freddo ed impassibile, mentre dieci lame di luce pura escono dalle dita di miss Link.
Switch ed Insomnia, che hanno appena ripreso conoscenza, restano fermi ad aspettare una loro mossa. Pathfinder, Slim Snake ed Eclisse stanno accorrendo dalla direzione opposta.
-Siamo sei contro una, Link – la minaccia Switch – Meglio che te ne torni a casa.
-Stanne fuori – gli risponde Shades, aggiustando i guanti di pelle nera – Abbiamo una questione personale da risolvere.
-No ! Scordatelo ! Siamo ricercati, ricordi !? – protesta Switch.
Shades si volta verso di lui. La sua voce è diversa dal solito: non c’è una punta di sarcasmo o di divertimento, ed è mille volte più fredda della notte.
-Vuoi morire per primo, Freeman ?
-Buona idea – risponde Link, lanciando una delle lame verso il teleporta. Shades la afferra al volo, stringendola con forza nonostante la sua mano emetta del fumo nero una volta entrata in contatto con quell’energia luminosa.
-Uno contro uno, Link. Ombra contro luce: è così che dev’essere.
In tutta risposta, la donna scaglia tutte e dieci le lame contro l’uomo-ombra. Shades le evita tutte tranne una, che passa da parte a parte il suo impermeabile di pelle nera. Lui le corre incontro, estraendo due scuri d’ombra dal petto.
Link blocca le armi con le mani, che passano attraverso le lame riducendole a nebbia inconsistente. Riesce ad assestare un pugno in faccia a Shades, che nonostante la stazza superiore deve indietreggiare. Link si abbassa, appoggiando entrambe le mani a terra.
-Sei bravo quando il tuo avversario è all’oscuro del tuo potere, Shades. Ma io conosco tutti i tuoi punti deboli.
Nel terreno iniziano a formarsi delle crepe, che si diramano dalla posizione di Link come la superficie di un vetro infranto da un proiettile. Dai crepacci fuoriescono linee di luce, formando un fitto reticolo che arriva a pochi metri dagli altri agenti presenti.
Shades prova dolore: ogni volta che attraversa una delle crepe, reagisce come se avesse ricevuto una scarica elettrica. Indietreggia, un passo dopo l’altro, incapace di trovare rifugio all’interno della stessa ombra perché prigioniero della rete di luce.
-Che c’è, Shades ? Lo spaventoso assassino ha paura di un po’ di luce ? – lo schernisce Link, avvicinandosi all’uomo-ombra in agonia.
Unisce le mani, stringendole con forza, e quando le allontana tra di esse si forma una sorta di bastone di luce dorata e scintillante.
-Lascia che metta fine alle tue sofferenze, allora – continua Link, trafiggendo il petto di Shades con l’arma appena creata. L’uomo-ombra grida di dolore e si inginocchia, ma Link non ha ancora finito: afferra la luce e la conficca al suolo.
I suoi compagni di squadra osservano inorriditi: Link ha appena impalato Shades nella sua stessa ombra, e quest’ultimo sembra in preda ad un dolore inimmaginabile. Se fosse un essere umano adesso soffrirebbe le pene dell’inferno, ma sembra che la differenza sia solo semantica.
-Padre ! – lo chiama Eclisse, avvicinandosi...ma Slim Snake la afferra per un braccio.
-No, aspetta – le dice, indicando la scena della battaglia.
Stringendo i denti, Shades afferra con entrambe le mani il palo che lo trafigge. Una sottile ombra copre quest’ultimo, spegnendolo come una candela e facendogli perdere consistenza.
-Non puoi distruggere la tua ombra puntandole addosso una luce, Link – risponde Shades, di nuovo in piedi: il buco che si è formato sul suo petto si sta lentamente ricomponendo – Tutto quello che otterrai...è che l’ombra si ricostruisce dietro di te.
Una lama nera trafigge Link, colpendola alle spalle e trapassandole il cuore da parte a parte. Un secondo Shades, o meglio quella che sembra la sua silhouette tridimensionale, si trova appena dietro il reticolo di luce sul terreno...e le ha scagliato addosso una lancia d’ombra.
Link cade sulle ginocchia, afferrando l’ombra. Il reticolo sulla terra scompare; utilizzando lo stesso trucco di Shades, Link ricopre la lama con una patina di luce che la lascia dissolvere rapidamente.
-Non avresti potuto...ti avevo scollegato dalle ombre... – si lamenta Link, osservando il sangue sulle proprie mani...ormai spente.
-Nessuno cancella le ombre – risponde Shades, affondando una mano nel petto di Link. Quando la estrae, la donna cade a terra in una pozza di sangue.
-Eclisse – chiama Shades, lanciando qualcosa nella direzione della figlia. Lei afferra l’oggetto rosso e pulsante...un cuore.
-Ti ho portato la cena.
Un secondo dopo, è giorno: un sole in forma umana illumina la città fantasma con intensità abbagliante, scendendo lentamente ad una dozzina di metri d’altezza.
-Voi siete proprio malati – dice il Laser Vivente, arrivato giusto in tempo per assistere alla fine di miss Link – Ma adesso basta: vi incenerirò dove siete, con un solo potentissimo raggio laser...
-Potevi farlo subito, invece di dircelo: saremmo già morti – nota Slim Snake.
I suoi compagni di squadra si voltano verso di lui, con un’espressione di chiaro disappunto.
-Che c’è ? – chiede il Deviante, senza capire veramente perché non avrebbe dovuto dirlo.
-Laser ! – lo chiama Insomnia – Perché segui ancora DeCeyt ? E’ chiaro che non gli importa niente di noi ! Siamo solo pedine, per lui !
-Mi ha ridato la mia umanità...gli devo tutto quello che sono adesso.
-E te la toglierà nel momento in cui non gli sarai più utile ! Unisciti a noi, ci prenderemo cura di te.
-Come avete fatto con Link !? – protesta il Laser.
-Sapevo che prima o poi la tua abitudine di ammazzare a destra e a manca ci avrebbe messo nei guai, Shades – nota Switch.
-Anche tu hai dei dubbi sui veri piani di DeCeyt, vero ? Altrimenti saremmo davvero già tutti morti ! – replica Pathfinder.
-Non è niente di personale, davvero – risponde il Laser Vivente, preparando una scarica letale – E’ che non posso deludere DeCeyt.
Un raggio laser si dirige verso i ribelli della Villains LTD, ma non riesce a raggiungerli: il corpo di Shades si allunga come quello di un’ombra, assorbendo il colpo. Dura meno di un secondo, dopodiché l’uomo-ombra crolla a terra, in ginocchio.
Il Laser Vivente rilascia un’altra scarica, stavolta molto più concentrata. Shades la blocca con le mani, con uno sforzo considerevole. Poi si erge, gonfiando il petto e stringendo i pugni.
-Nessuno...cancella...le ombre... – dice a denti stretti, più per convincere se stesso che per spaventare l’avversario.
-Padre – si preoccupa Eclisse, avvicinandosi a lui per soccorrerlo. Nonostante faccia fatica a stare in piedi, Shades la colpisce con un rovescio, gridando: - Tu stanne fuori !
Il Laser Vivente atterra, camminando verso di lui a pochi centimetri da terra.
-Andiamo, Shades, lo sappiamo entrambi che non puoi farmi niente. Il tuo punto debole è la luce ed io posso diventare mille volte più luminoso del Sole...cosa speri di guadagnarci ? Cosa te ne frega, se li uccido tutti quanti ?
Shades si avvicina a lui, e mortalmente serio risponde:
-Nessuno uccide i miei amici.
-Shades... – sussurra Switch: si conoscono ormai da parecchio tempo, e questa è forse l’unica cosa umana che gli abbia mai sentito dire.
-Sono le tue ultime parole ? – chiede il Laser Vivente, che ormai risplende così tanto da rendere doloroso guardarlo.
-No, le mie ultime parole sono: sei troppo stupido per schivarlo.
Detto questo, Shades si toglie gli occhiali da sole.
Cosa accade se la luce assoluta incontra l’ombra assoluta ? Cosa succede se non c’è nessuno ad osservarlo ? Nessuna di queste domande ha senso, né lo ha quello che vedono i presenti quando riaprono gli occhi.
Niente.
Shades si rimette gli occhiali da sole. Il Laser Vivente abbassa la propria luminosità. Lo sguardo di morte non ha avuto alcun effetto: la luce è stata di gran lunga troppo intensa perché potesse colpire il Laser, le cui energie non erano abbastanza luminose da ferire Shades.
-Niente spegne le ombre – ripete a se stesso.
-Sai, le tue chiacchiere pseudo-mistiche mi hanno veramente rotto. Non so cosa sei, o da dove prendi il tuo potere, ma lascia che ti ricordi una cosa: non puoi proteggere i tuoi compagni per sempre. Io posso muovermi alla velocità della luce, ricordi ?
Per sottolinearlo, il Laser Vivente rilascia una dozzina di raggi sufficienti a tagliare da parte a parte una lastra d’acciaio, dirigendoli verso la Villains LTD. Shades appare di fronte a loro, istantaneamente:dal suo corpo fuoriescono delle lame d’ombra che riflettono i laser, i cui raggi finiscono con l’incenerire alcune case abbandonate.
-Non è possibile ! – protesta il Laser Vivente – Non puoi muoverti alla velocità della luce !
-Non ce n’è bisogno. Dove c’è la luce, c’è sempre l’ombra.
Immediatamente dopo, Shades scompare. Il Laser Vivente non fa in tempo a chiedersi come: l’uomo-ombra gli è proprio davanti, e lo colpisce con un pugno allo stomaco. Pur essendo solamente un ammasso di fotoni, la cosa gli provoca dolore.
Shades lo colpisce un’altra volta, e un’altra ancora, prima di afferrarlo per un braccio e piegarglielo nel modo più doloroso possibile. Non può veramente romperglielo, perché il Laser non ha ossa, ma l’effetto è molto simile.
-Questo non ha alcun senso ! – protesta il Laser Vivente, piegato in due dal dolore.
-Vuoi sapere il senso di tutto questo ? – chiede Shades, prima di colpirlo con un pugno sul muso – Ti sto rompendo il culo.
Shades continua a colpire il Laser Vivente, prendendolo a calci nonostante quest’ultimo sia a terra dolorante. Nel frattempo, a pochi metri di distanza, il cadavere di Link si illumina...e dal suo corpo esce lentamente una figura eterea, femminile, fatta esclusivamente di luce.
-Oh no. No, no... – scrolla la testa Eclisse, la prima ad averlo notato.
-Che c’è adesso !? – si lamenta Switch. Vorrebbe scappare il più lontano possibile, ma non può abbandonare Shades proprio in questo momento.
-Mio padre mi ha sempre detto che il vero potere delle ombre e delle luci nasce dopo la morte del corpo fisico...forse non lo dà a vedere, ma io posso sentirlo: è al limite. Se non fermiamo presto questa battaglia...
La figura che è uscita dal corpo di Link solleva una mano, indicando Shades. Quattro dischi di teletrasporto appaiono di fronte a lei: dato che non lasciano passare la luce, potrebbero essere l’unica difesa possibile.
Invece è tutto inutile: un raggio di luce passa attraverso i dischi come se non ci fossero, e trafigge Shades da parte a parte. L’uomo-ombra urla di dolore: anche se dovrebbe essere impossibile, questa luce sembra infinitamente più pura di quella che emanava il Laser fino a poco prima.
Arthur Parks non fa domande: vuole soltanto vendicarsi. Rilascia una scarica di raggi laser, poi un’altra e un’altra ancora. La donna di luce si accanisce sullo stesso bersaglio: Shades.
Del tutto inutilmente, Insomnia fa fuoco su di loro per attirare la loro attenzione: i proiettili gli passano attraverso, ovviamente.
Crivellato dai raggi laser, Shades riesce a restare in ginocchio e poi ad alzarsi in piedi come se stesse sostenendo tutto il peso del mondo.
-Niemand…löscht…die Schatten... niemand löscht…die Schatten… - ripete a denti stretti.
-Che sta dicendo ? – chiede Slim Snake.
-“Nessuno cancella le ombre” – traduce Eclisse dal tedesco, lingua madre di Shades.
-Niemand löscht die Schatten ! – è il grido di Shades, che si alza nuovamente in piedi. I suoi avversari di luce si fermano, mentre lui rilascia un grido di rabbia e di dolore.
Le ferite sul suo corpo si rimarginano, e tutte le ombre della città sussultano come se la notte stessa avesse appena avvertito un brivido.
-Shades, non puoi continuare all’infinito ! Dobbiamo andarcene ! – lo chiama Switch.
-La luce non può spegnere le ombre – risponde.
-Piantala con queste stronzate ! Dobbiamo...
-Questo mondo non è per la luce !!! – risponde con rabbia l’uomo-ombra – Per una volta, l’ombra non si ritrae ! Per una volta, l’ombra caccerà le luci !
-E’ completamente andato... – si rassegna Pathfinder.
-Mio padre è il tramite tra questo mondo ed il mondo dell’ombra – spiega Eclisse – Sta usando il potere dell’ombra a livelli a cui non era mai arrivato...non ho idea di che effetti possa avere sulla sua umanità.
-Shades aveva un’umanità !? – si meraviglia Pathfinder.
Quello che finora era stato solo un brivido tra le ombre, diventa rapidamente un vento gelido. E poi una tempesta. Le ombre della città fantasma si agitano, si contorcono, urlano, ed iniziano a muoversi...ruotando attorno a Shades, strisciando sul terreno, come miliardi di roditori che corrono sotto il terreno, dietro ogni ombra, dietro ogni cosa.
-Ho un cattivo presentimento – intuisce Switch – Che accidenti sta cercando di fare ?
-Non lo so, ma sta controllando tutte le ombre della città...non credevo potesse farlo... – si meraviglia Eclisse, a metà strada tra il terrorizzato e l’orgoglioso.
Tutti gli altri presenti, invece, sono semplicemente terrorizzati.
-Ce ne andiamo – decide Switch, creando un portale di teletrasporto.
-E Shades ? – chiede Pathfinder.
Switch osserva il compagno di squadra...se ne sta in piedi, a braccia aperte, al centro dell’uragano d’ombre che ha appena sollevato. Link ed il Laser Vivente stanno scaraventando contro di lui tutto il proprio potere, ma la loro luce non può toccarlo.
-Shades sa badare a se stesso.
Immaginate di essere dentro un tornado. Immaginate che il vento sradichi ogni albero e casa della città, in unico gigantesco turbine in cui l’aria stessa è graffiata dalle ombre.
Provate ad immaginare cosa significhi essere composti di luce. Provate ad immaginare come ci si senta quando un’infinità di insetti a due dimensioni si infiltrano tra un fotone e l’altro, scomponendo particella per particella quello di cui siete composti.
E’ soltanto un miliardesimo di quello che sta provando adesso il Laser Vivente. E l’ultima cosa che vorrebbe fare, prima che la coscienza gli scivoli tra le dita, è poter chiudere gli occhi.
Link è ancora nel centro dell’uragano d’ombra, troppo luminosa perché le ombre possano ferirla. Shades è proprio sotto di lei, al centro dell’uragano, al centro dell’ombra, al centro del mondo.
Non c’è nessun uomo e nessuna donna, nessuna lotta di potere, non c’è niente se non l’ombra contro la luce.
Link vola verso di lui, luce più pura di quella che dovrebbe esistere. Shades gonfia i polmoni che non ha, urlando a squarciagola nel mezzo del silenzioso buio:
-Niemand löscht die Schatten !!!
Shades si toglie gli occhiali. Luce ed ombra incrociano il suo sguardo, e sbattono le palpebre.
Per un intero secondo, tutti gli stati delle montagne rocciose restano al buio in un inspiegabile blackout totale. Visto dallo spazio, è come se qualcuno avesse fatto un buco nella Terra.
Contea di Teller, Colorado
E’ quasi l’alba quando Switch riprende i sensi. Di fronte a lui, quasi il nulla.
Dead Creek è completamente sparita, del tutto inghiottita dalle sue stesse ombre. Al centro di un’enorme distesa di vuoto restano solamente due cose...il corpo nudo e privo di sensi di Arthur Parks, l’ex Laser Vivente.
Ed un paio di occhiali da sole.
-Che cosa diavolo è successo !? – è la domanda di Slim Snake, che anche tutti gli altri presenti si sono posti.
Eclisse raccoglie gli occhiali da sole, rispondendo:
-Mio padre ha dato tutto ciò che aveva, pur di spegnere le luci. In cambio, le ombre hanno reclamato l’intera città.
-Vuoi dire...che Shades è morto ? – chiede Pathfinder.
Eclisse osserva gli occhiali da sole, ormai privi del minaccioso sguardo che nascondevano. Li aggancia alla cintura del suo costume, e dopo un momento di silenzio risponde:
-Niente cancella le ombre.
Nessuno ha niente da dire per alcuni secondi...finché Insomnia non si avvicina al Laser Vivente, facendo scattare la sicura della propria mitragliatrice.
-Comunque, sembra che non abbia finito il lavoro: respira ancora. Ci penso io ?
-Dammi qui – le risponde Switch, prendendo in mano la mitragliatrice. Spara verso terra, usando i proiettili per scrivere una frase:
DECEYT
SEI IL PROSSIMO
Dietro al gruppo, qualcuno sta applaudendo. L’agente Zero si avvicina; nonostante sia impossibile dirlo con certezza, tutti pensano che stia sorridendo.
-Bravi ! Gran bello show. Ora...che ne direste di trovare un luogo tranquillo dove discutere il futuro ?
CONTINUA !!!